I mille indirizzi di Amazon

(Buon proposito per il 2024: riprendere a scrivere regolarmente sul blog, con l’obiettivo di tenere una media di un messaggio a settimana. Durerà?)

Recentemente ho fatto un ordine su Amazon dopo svariati secoli dall’ultimo utilizzo, e non ho potuto fare a meno di notare la raffica di e-mail che questa apparentemente innocua mossa ha generato. In ordine strettamente cronologico:

  • una mail immediata per la conferma dell’ordine (e fin qui tutto ok), con mittente conferma-ordine at amazon punto it;
  • una mail di poche ore successiva, per avvisarmi che uno dei due articoli che avevo ordinato era stato spedito, con mittente conferma-spedizione at amazon punto it;
  • una mail il giorno dopo, con medesimo mittente, per avvisarmi che anche l’altro dei due articoli era stato spedito (chissà se ne avessi ordinati una dozzina…);
  • una mail il giorno dopo, per avvisarmi che il primo dei due articoli era in consegna, con mittente shipment-tracking at amazon punto it;
  • una mail poche ore dopo, per confermarmi il fatto che nel frattempo avevo correttamente ricevuto il pacco, con mittente order-update at amazon punto it;
  • il giorno dopo, le due mail analoghe alle precedenti relative al pacco con il secondo articolo.

Ora, sorvolando sul fatto che 7 mail per un ordine con due cose in croce sembrano un po’ eccessive (ma tanto mandare una mail non costa nulla…), la cosa curiosa è l’abbondanza di mittenti diversi: considerato che sono tutte caselle non abilitate alla ricezione (c’è scritto in calce ai messaggi), non era più semplice usare un no-reply at amazon punto it per tutte?