…mi distraggo un attimo e, prima che me ne renda conto, sono passati quasi tre mesi dall’ultimo post. (E dire che, quando l’avevo scritto, WordPress mi aveva pure fatto i complimenti per aver raggiunto quota 60!) Comunque, ora che l’articolo che mi ha tenuto impegnato negli ultimi mesi è arrivato a un punto morto terminato, dovrei avere finalmente un po’ più di tempo per rianimare questo cantuccio digitale (ammesso che ci sia ancora qualcuno in ascolto). Le idee non mancano: anzitutto prometto solennemente di riprendere in mano e, al ciel piacendo, portare a termine il ciclo di post sulle origini della MQ (in cui, tra l’altro, il bello deve ancora arrivare). Poi ci sarebbe questa faccenda che quest’anno è il centenario della nascita di Alan Turing, e mi piacerebbe cogliere l’occasione per raccontare un po’ la storia dell’informatica come scienza e le vicende che hanno portato alla costruzione dei primi computer. E poi, non dimentichiamo che il 2012 è anche l’anno fatidico per il bosone di Higgs: o salta fuori entro Dicembre, oppure potremo archiviare per sempre la particella ipotizzata dal buon Peter (e non solo da lui) come la classica «idea carina, ma non realizzata in natura». Insomma, nei prossmi mesi ci aspettano un sacco di avvenimenti interessanti… spero anche su questo blog!
5 commenti
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alberto, ti e` arrivato il commento? quello in cui dicevo di pendere dalle tue labbra e che gianvittorio mi aveva convinto che la meccanica quantistica e` sbagliata
Direi di no… comunque non fidarti di quello che ti dice g.v. 🙂
Allora, senza prendermi alcuna responsabilita` cerco di riassumere quello che mi ha detto: mentre la meccanica classica e` un limite di quella relativistica, questo non succede con la fisica quantistica. Cioe` se immagino di fare il limite per dimensioni grandi (cosi` come farei il limite per velocita` piccole nel ceso relativistico), non ottengo la fisica classica. E tutto cio` fa schifo! Vergogna!
La cosa è un po’ più complicata di come te l’ha messa giù Gianvi. E’ vero che in relatività passare al limite classico è un’operazione quasi banale, ma questo succede (anche) perché le due teorie hanno in comune buona parte della loro ontologia (se mi passi il parolone). Viceversa il mondo descritto dalla MQ è totalmente diverso dal mondo classico – e ancora non compreso del tutto. Tant’è vero che recuperare la dinamica classica come limite di quella quantistica si sa fare in certe situazioni (e bisogna stare molto attenti a non prendere il limite sbagliato) ma non in altre, e in generale è ancora un problema aperto. A tutti coloro che volessero approfondire questo tema, non mi stancherò mai di consigliare questo articolo del mitico Klaas Landsman. Io mi ritrovo benissimo in quella che lui chiama “stance 1”, ma riconosco che c’è ancora del lavoro da fare per giustificarla.
Vedi di non mollare la storia della MQ che mi hai lasciato a metà e la leggevo dal vecchio computer…