Ultimamente mi sto interessando alla teoria dei tipi di omotopia, il cui oggetto è una sorprendente relazione tra due rami della matematica che apparentemente non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro: la logica formale costruttiva e la teoria dell’omotopia. (Se non sapete cosa sono non importa, il post riguarda tutt’altro.) (La cosa in teoria farebbe parte di una strategia a lungo termine per spostarsi su rami della matematica più “applicati” [risate finte in sottofondo], ma di questo parlerò in un’altra occasione.) (Ammetto che finora sembra un discorso senza capo né coda, ma giuro che tra poco arriverà davvero un mistero, o quantomeno un cartello.)
Dicevo, c’è questa teoria dei tipi di omotopia (no, non mi pagano per fare SEO), e una delle persone chiave che la stanno sviluppando (nonché uno dei miei personalissimi idoli) è tale Michael Shulman, professore all’Università di San Diego. Qualche ora fa, ignaro del tunnel nel quale mi stavo cacciando, ho fatto un giro sulla sua home page per vedere se c’era qualche nuovo lavoro interessante. Nella sezione del suo sito dedicata agli articoli campeggia la seguente foto:
Per chi non lo sapesse, in inglese il termine crackpot sta ad indicare una persona che ha ideato una sua teoria personale (di solito fisica, ma ci sono anche crackpot matematici e in altri campi) che giunge a conclusioni in totale contrasto con le teorie unanimemente accettate dalla relativa comunità scientifica ma che, nonostante ciò, egli si rifiuta ostinatamente di abbandonare.
La foto di cui sopra è quindi da considerarsi come un simpatico scherzo auto-ironico. La cosa più divertente in tutto ciò, però, è che da qualche parte in Inghilterra (lo stile della segnaletica che si vede nella foto è inconfondibile) c’è un posto che si chiama effettivamente Crackpot; è un po’ come se in Italia ci fosse un paese che si chiama Squinternato, o una cosa del genere.
Ma dove si trova Crackpot esattamente? La solita Wikipedia ci viene in soccorso informandoci che Crackpot è un piccolo borgo («village») nel North Yorkshire, e anche che il suo nome viene in realtà dall’inglese antico e significa qualcosa tipo «cavità dove ci sono i corvi».
Ora che conosciamo questa fondamentale verità (e avendo un bel po’ di tempo da perdere), dovremmo essere in grado di risalire al punto preciso in cui Michael Shulman ha scattato la foto qui sopra. (Ok, tecnicamente il punto preciso in cui qualcuno ha scattato la foto a Shulman.) (Però, ripensandoci, poteva anche aver usato un cavalletto e l’autoscatto.) Apriamo dunque google maps centrato sulle coordinate di Crackpot, North Yorkshire:
Dobbiamo cercare un bivio della B6270 a 2 miglia da Crackpot, in direzione di Muker, a cui occorre svoltare verso sinistra. Una breve scorsa alla mappa mostra che il punto buono sembra essere questo:
Pregustando già il trionfo, passiamo a google street view per avere la conferma definitiva ma… sorpresa! Questa è l’immagine del bivio in questione che si ottiene al momento (23/12/2017):
Nel caso ci fossero ancora dei dubbi che il posto sia quello giusto, essi sarebbero immediatamente dissipati notando il tirante agganciato al palo sinistro, che appare anche nella foto di Shulman. Ma che fine ha fatto il cartello per Crackpot?
L’immagine in questione risale al luglio del 2016, come google stessa gentilmente ci rivela. Fortunatamente la funzione street view permette di andare «indietro nel tempo» e visualizzare le immagini della stessa zona prese nelle campagne di mappatura precedenti. Nel nostro caso l’immagine precedente risale al settembre del 2009, e mostra effettivamente il cartello per Crackpot in tutto il suo splendore:
Resta il mistero: cos’è successo al cartello per Crackpot tra il 2009 e il 2016? È stato rimosso dall’amministrazione locale per qualche motivo? Magari Crackpot è stato nuclearizzato da un esperimento sfuggito al controllo, oppure è stato abbandonato dai suoi abitanti, stufi di essere costantemente presi in giro dai vicini. O magari la troppa gente che si fermava all’incrocio per farsi fare la foto a fianco al cartello ha creato situazioni di pericolo per la B6270, questa fondamentale arteria di collegamento tra Nateby, Cumbria (pop. 120) e la A6108.
Oppure l’amministrazione locale è innocente, e il cartello è stato semplicemente rubato da qualche buontempone. Se questa ipotesi vi sembra forzata vi segnalo il curioso caso del ridente paesino di Fucking, in Austria, il cui cartello di benvenuto è stato in passato ripetutamente rubato — chissà perché — da gente che non aveva di meglio da fare. (Nell’agosto del 2005 il cartello è stato saldato al paletto di acciaio e quest’ultimo è stato ancorato a una piattaforma di cemento sotterranea; da allora i furti sembrano essersi fermati.). Non è nemmeno da escludersi che i due fatti siano in realtà collegati, e che qualcuno, nel chiuso della sua cameretta, possa ora esibire con orgoglio un cartello composito che lo proclama «Fucking Crackpot 2».